Le buone regole da tenere a mente quando cerchi una stanza in affitto a Monza
E’ proprio quello che è successo a Bruno, il nostro nuovo inquilino di via… Vattelapesca ( per ragioni di riservatezza non rivelo in quale dei nostri appartamenti alloggia), che mi ha dato lo spunto per ritornare sull’argomento.
Se stai cercando una stanza in questo perido (cioè settembre) appena ti guardi intorno vieni catapultato nella giungla degli appartamenti in condivisione, popolata da tanta gente perbene, ma anche da “Lupi Famelici” che non vedono l’ora di imbattersi nel “pollo di turno” per appioppargli una stanza e incassare la solita famigerata cauzione (meglio in contanti ovviamente!).
Per poi dirti, mentre contano i soldi:
“Non ti preoccupare, è solo una garanzia…è come se fossero depositati in banca, quando lasci la stanza stai tranquillo che li avrai subito tutti indietro”.
Hai già capito che Bruno, giovane emigrato da Benevento, purtroppo non ha incontrato un proprietario “per bene” ma bensì un” Lupo Famelico” con i denti tanto lunghissimi, la bava alla bocca e l’alito marcio.
Purtroppo Bruno aveva veramente pochissimo tempo a disposizione e doveva assolutamente trovare una stanza a Monza prima di iniziare a lavorare.
Il proprietario in cui si è imbattuto deve averlo capito e ha preso tutto quello che poteva prendere:
ben tre mesi di cauzione, per un totale di 1200 euro, oltre a 400 euro per il primo mese di affitto e altri 40 euro per anticipo spese di gestione.
Bruno però era ugualmente soddisfatto, perché aveva finalmente trovato una bella stanza, ben arredata e in un bell’appartamento, nella tanto desiderata Milano, a metà di viale Padova, in condivisione con altri tre inquilini, due studenti e un lavoratore, tutti sotto i 30 anni, proprio come lui.
“Non poteva andarmi meglio: sono a Milano, vicino al lavoro, con la Metro posso andare in centro in pochi minuti, l’appartamento è bello e i miei coinquilini mi sembrano proprio dei ragazzi simpatici”
La contentezza di aver trovato una buona sistemazione gli aveva fatto dimenticare di aver già scucito 1650 euro per la sua stanza, senza ancora aver provato le gioie e i dolori della coabitazione con perfetti sconosciuti.
Infatti, passata l’euforia dei primi giorni di coabitazione Bruno si accorse che in quell’appartamento non esisteva un regolamento che indicasse cosa era possibile fare e non fare; chi e che cosa si doveva pulire e con quali turni.
La cucina era un porto di mare, ma di quelli industriali, non come quelli della costa Azzurra tanto per intenderci.
Tutti la usavano, ma nessuno la puliva e la metteva in ordine.
Per non parlare dell’unico bagno dove tutti lasciavano tracce del loro passaggio (pazienza l’acqua della doccia sul pavimento), ma le macchioline nella tazza…meglio se mi fermo qui, tanto avrai capito di cosa sto parlando.
Ben presto Bruno, che non era abituato a vivere con degli incivili e nella più totale baraonda, si dovette far carico, quando il limite di sopportazione raggiungeva il massimo, di mettere ordine in bagno e in cucina.
Spesso, pur di sopravvivere, doveva lavare anche i piatti sporchi che trovava nel lavello della cucina o asciugare il pavimento del bagno lasciato bagnato e sporco da chi lo aveva usato prima di lui.
Bruno era fatto così : gli piaceva l’ordine, la pulizia e le cose al loro posto, fino a punto di arrivare a sistemare le “malefatte” lasciate dagli altri coinquilini.
Dopo due settimane di questa vita d’inferno, Bruno aveva cercato di convincere i suoi coinquilini a collaborare di più nella conduzione della casa e a darsi, tutti insieme, una sorta di regolamento interno che indicasse i lavori da fare e i turni settimanali da rispettare.
Niente da fare …” non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” e cosi passavano i giorni e le settimane senza che la situazione migliorasse, anche di poco.
All’inizio del secondo mese di convivenza, Bruno fissa un appuntamento con il “Lupo Famelico” (il proprietario), per il pagamento dell’affitto mensile (vi ricordate che preferiva i contanti, prova ad immaginarti il motivo) e approfittando dell’incontro, gli espone tutti i problemi di coabitazione che ha dovuto affrontare con quegli incivili dei suoi coinquilini.
La risposta del “Lupo Famelico” non si fa attendere :
“Ma scusa, Bruno, non posso mica sapere quando affitto la stanza , se uno si comporterà bene o no. L’importante che paghi puntualmente l’affitto, per il resto ve la dovete vedere tra di voi. L’unica cosa che potrei fare è organizzare un servizio di pulizie settimanale, per la pulizia del bagno, della cucina e dell’ingresso, a un costo di circa 25/30 euro a settimana”
La sera stessa, Bruno, espose con entusiasmo agli altri tre coinquilini la soluzione proposta dal Proprietario (anche se riteneva che una pulizia settimanale fosse insufficiente) ma come temeva la risposta fu un coro unanime :
“ non se ne parla neppure di spendere altri soldi…..stiamo bene così come siamo”.
A questo punto Bruno si trova davanti a due possibilità :
- Continuare a sopportare quella pesante situazione accettando di pulire la merda degli altri senza nemmeno ricevere un grazie pur di vivere in una casa decente.
- Lasciare l’appartamento e cercare un’altra sistemazione altrove; decise per seconda possibilità.
Anche se non erano ancora passati due mesi dall’inizio del contratto di affitto Bruno espone al “Lupo Famelico” la sua intenzione a lasciare la stanza in anticipo sulla scadenza naturale del contratto, per incompatibilità con gli altri inquilini.
Il “Lupo Famelico”, pur riconoscendo a Bruno tutte le ragioni del caso, gli risponde con la stessa espressione di un agnellino indifeso, dicendo:
“mi dispiace tantissimo Bruno, ma se te ne vai prima della scadenza naturale del contratto, non posso restituirti la cauzione di 1200 euro, perché l’interruzione del contratto mi comporta un mancato guadagno.
I soldi li tengo io fino a quando non avrò trovato un nuovo inquilino che subentri al tuo posto; comunque non ti preoccupare, non sono mica un cane…..
Non ti sbatto fuori domani mattina, stai pure fino a quando non trovi un’altra sistemazione…vorrà dire che quando mi consegnerai le chiavi non mi dovrai pagare il mese, ma solo i giorni che hai occupato la stanza (15 euro al giorno)”.
A quel punto Bruno si accorge che ce l’ha in quel posto e che il “Lupo Famelico” ha applicato alla lettera il famoso Articolo Quinto: Chi Ha I Soldi In Mano Ha Vinto.
La disperazione però prende il sopravvento e Bruno, pur di non rientrare più in quell’inferno di appartamento, si mette a cercare su Internet le stanze singole in affitto e si imbatte nel nostro sito, lo stesso che stai leggendo ora: facile affitto, tutto compreso……
TUTTO COMPRESO? Ma come TUTTO COMPRESO?
Bruno non ci voleva credere di aver trovato qualcuno che affittasse le stanze a un canone TUTTO COMPRESO e quindi:
- senza cauzione a garanzia
- senza tre mesi di affitto anticipati
- senza intestazione delle bollette gas-luce-acqua
- senza spese condominiali e tassa rifiuti
Ho ricevuto la chiamata di Bruno intorno alle 23:oo dell’ultima domenica di agosto, mentre stavo rientrando da un fine settimana passato in Liguria.
Ricordo che ero in autostrada e sento questa voce, quasi tremolante, che mi chiede se ho delle stanze libere e subito dopo mi chiede se è vero tutto quello che c’è scritto sul sito…bla…bla…bla… io aggiungo che è tutto vero e che deve aggiungere che, nel pacchetto, diamo anche Internet veloce 30 Mega illimitato compreso nel canone mensile.
Gli confermo che per andare al lavoro, può prendere il treno alla stazione di Monza e in 15 minuti arriva in Stazione Centrale a Milano.
Ma la risposta che lo fa letteralmente impazzire dalla gioia e che gli fa fare un urlo “alla Fantozzi” è quando gli confermo che ho una stanza che si libera dal Primo Settembre, con il lavandino in stanza, il solito phon, ecc…..
E’MMMMIAAAA…LA VOGLIO …E’MMMIAAAA….non la dare a nessun altro…. ti prego…..se vuoi ci vediamo tre un’ora e ti porto la caparra, ma per favore, NON LA DARE A NESSUNO …BLOCCALAAAA!!!
Solo dopo essersi fatto promettere, sotto solenne giuramento, che la stanza era stata bloccata, concordiamo di vederci il lunedì mattina, in ufficio a Monza, con documento identità, dichiarazione di assunzione della ditta, busta paga e la caparra .
Bravo Bruno, stavolta sei stato più fortunato della volta precedente, di sicuro ,ti posso garantire che :
- non sei finito nelle fauci di un “Lupo Famelico” come quello di Milano
- nell’appartamento troverai un regolamento sottoscritto da tutti gli inquilini e sicuramente dei turni già organizzati per le pulizie.
- se per caso non ti trovassi bene nell’appartamento e la convivenza con gli altri occupanti dovesse essere un problema insormontabile, puoi sempre lasciare la stanza senza nessuna penale da pagare al di fuori del mese in corso .
Siamo ormai a fine settembre e Bruno che è un precisino che spacca il capello in quattro, si è già presentato nei nostri uffici per pagare l’affitto della sua stanza.
Questa volta lo incontro personalmente e non posso fare a meno di chiedergli come va la convivenza con i suoi coinquilini.
Bruno mi risponde con un sorriso aperto e sincero:
“Va molto bene, pensa che siamo diventati perfino amici;
su certi acquisti facciamo addirittura cassa comune; alla sera, ci guardiamo le partite davanti a una bella birretta fresca e con la pasta cacio e pepe del mio paese”.
Certo che se riuscissi a trovare una stanza con il mio bagno personale sarebbe proprio il massimo, sarei disposto a pagarla anche di più…..ma non si può avere tutto….. comunque ,rispetto all’appartamento di Milano, mi trovo molto meglio qui a Monza”.
Davanti a questo desiderio di Bruno, espresso a voce alta, (una stanza con bagno personale) decido di non indagare ulteriormente sul rapporto con i suoi coinquilini.
Conosco abbastanza Bruno per supporre che, se continuo con le domande, sicuramente, verrebbe fuori che gli piacerebbe cucinare i suoi piatti preferiti in una cucina tutta sua e chissàccheccosa ancora non funziona nel rapporto con i suoi compagni o nella gestione dell’alloggio.
Personalmente mi ritengo soddisfatto della stanza che gli ho assegnato, anche se non è la perfezione assoluta.
Rispetto all’appartamento di Milano, Bruno ha notevolmente migliorato la sua situazione e questo mi basta; mi saluta facendosi promettere di avvisarlo non appena sarà disponibile una stanza con il bagno personale.
Bruno devo riconoscere che sei un cliente bravo, simpatico, corretto, puntuale, preciso…..ma da prendere con le pinze…comunque non disperare, ti chiedo solo un po’ di pazienza e vedrai che la stanza che desideri prima o poi te la procuro. PROMESSO!
Se anche tu, come BRUNO, sei alla ricerca di una Stanza Singola a Monza e non vuoi avere a che fare con proprietari di case del tipo “LUPI FAMELICI”che ti succhiano i soldi della cauzione, per poi non ridarteli MAI PIU’ INDIETRO, allora clicca qui
Entrerai a far parte del gruppo dei fortunati inquilini di STANZAMONZA e goderti tutti i vantaggi collegati alle nostre Stanze Singole.
Non devi fare altro che prenotarti, SENZA NESSUN IMPEGNO DA PARTE TUA, per una delle nostre prossime Stanze Singole a Monza che saranno disponibili, e di cui verrai subito informato.
E’ giunto il tempo dei saluti.
Alla prossima
Diego